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Oggi la Giornata della Terra compie 50 anni.

Un evento che ogni anno mobilita globalmente un miliardo di persone e che verrà celebrato nonostante le restrizioni imposte dalla pandemia di Covid-19. L’impossibilità di riunirsi tra persone non fa venire meno il valore di questa giornata. Nata nel 1970, in un’epoca in cui le questioni ambientali lottavano per inserirsi nelle agende dei policy maker, la Giornata Mondiale della Terra è oggi diventata uno degli appuntamenti globali in cui l’opinione pubblica e le istituzioni del Pianeta si fermano a riflettere sull’efficacia delle politiche ambientali e sulle sfide ancora aperte.

L’Earth Day 2020 sarà dedicato ai cambiamenti climatici e dunque alle azioni necessarie per limitare l’innalzamento delle temperature globali. Ma come sempre la giornata porrà al centro lo sviluppo sostenibile nel suo complesso aprendo al dibattito su come conciliare crescita economica e salvaguardia dell’ambiente.

Fondazione Eni Enrico Mattei ha tra le sue ragioni fondanti l’essere parte attiva nella definizione del paradigma dello sviluppo sostenibile ed è al fianco delle principali istituzioni mondiali per sostenere con la sua ricerca gli sforzi tesi ad affrontare le sfide ambientali.

Tra i progetti di ricerca della Fondazione Eni Enrico Mattei per lo sviluppo sostenibile: lo sviluppo e l’applicazione del paradigma dell’Economia Circolare; la pianificazione di città resilienti e sostenibili, capaci di prevedere e gestire i rischi a cui possono essere esposte, e consapevoli del loro ruolo nel processo di transizione energetica; l’urbanizzazione nel continente africano; il supporto alle imprese riguardo ai rischi e alle opportunità connessi al cambiamento climatico; la decarbonizzazione del settore dei trasporti; l’analisi della sostenibilità del settore alimentare; lo sviluppo del settore del gas naturale; lo studio degli scenari geopolitici per il settore energetico; il raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda 2030 a livello locale, in particolare per le città, le province e le regioni; la sensibilizzazione dei giovani alle tematiche dell’Agenda 2030, attraverso il concorso Youth in Action for SDGs; l’analisi dell’accesso all’energia elettrica nei Paesi africani; la formazione delle comunità locali dell’Africa sub-sahariana per la valutazione degli impatti delle loro strategie di sviluppo; la gestione delle risorse idriche in Africa; l’elaborazione di strategie per lo sviluppo sostenibile delle economie di alcuni Paesi africani, in particolare Ghana e Kenya; la sostenibilità dello sviluppo locale.

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