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Il progetto è un’attività che viene realizzata in maniera continuativa utilizzando un approccio integrato fra le diverse matrici ambientali e ha l’obiettivo di analizzare gli impatti caratterizzanti la qualità ambientale dell’Alta Val D’Agri e delle loro fonti. Sono stati esaminati i trend storici dei parametri previsti dalla normativa nazionale per la qualità dell’aria, insieme a quelli dei composti specifici per le attività antropiche ed industriali in essere nell’area in esame, allo scopo di comprendere meglio i fenomeni e gli impatti e di fornire un approccio scientifico alla loro valutazione.

La qualità dell’aria è stata valutata grazie alla predisposizione di un piano di Biomonitoraggio che prevede l’utilizzo di api e prodotti dell’alveare, uno strumento innovativo nella valutazione dello stato di salute dell’ambiente. Sulla base delle conoscenze acquisite nell’area di studio e delle pressioni antropiche insistenti sull’area sono state individuate 3 postazioni di biomonitoraggio che sono state campionate mensilmente per 4 mesi da luglio a ottobre 2019; è stata valutata la forza delle famiglie e la presenza di metalli pesanti ed Idrocarburi Policiclici Aromatici nelle matrici ambientali api bottinatrici e miele giovane.

Gli apiari sono stati gestiti da apicoltori e veterinari appartenenti all’associazione di Apicoltori Lucani, mentre le analisi sono state svolte presso un laboratorio accreditato. I risultati dei diversi prelievi sono oggetto di analisi e indagine in collaborazione con un gruppo di ricercatori dell’Università di Bologna.

Le analisi hanno identificato le principali pressioni ambientali (realtà produttive, traffico veicolare, combustione biomassa, zootecnia) presenti in Val d’Agri, ed è stata effettuata una stima dei flussi di massa dei principali inquinanti emessi in atmosfera.

Analizzando dati certificati e presenti in letteratura risulta che il contributo delle attività antropiche e da emissioni domestiche è tutt’altro che trascurabile, pur non inficiando l’Indice di Qualità dell’Aria che resta entro i limiti di legge (DgL 155/2010).

L’attività di biomonitoraggio dell’area industriale di Viggiano, come da protocollo, ha previsto la valutazione mensile della forza delle famiglie e il campionamento di api bottinatrici e del miele giovane al fine di ricercare metalli pesanti ed idrocarburi policiclici aromatici (IPA). Dall’elaborazione dei primi dati risulta una sostanziale omogeneità dell’area investigata e la presenza in concentrazioni più elevate di alcuni metalli riflette probabilmente la natura geologica dei suoli della Val d’Agri. I dati ottenuti sono stati validati statisticamente e confrontati con un database di riferimento dall’Università di Bologna.

L’attività di biomonitoraggio verrà continuata ed integrata durante il 2020.

Partecipazione Ecomondo 2019, Rimini 5-8 novembre 2019, Poster dal titolo BIOMONITORAGGIO CON LE API DI METALLI PESANTI E IPA IN UN’AREA ESTRATTIVA DELLA BASILICATA

Partecipazione al Convegno “ 7° Incontri Mediterranei – Inquinamento Indoor e Outdoor: Valutazione dei Rischi, Figure e Competenze”, Lamezia Terme, 3-4 Ottobre 2019