Crisi russo-ucraina: analisi di scenario per il sistema elettrico italiano
04.03.2022
Filippo Del Grosso (Fondazione Eni Enrico Mattei); Ilaria Livi (Fondazione Eni Enrico Mattei); Federico Pontoni (Fondazione Eni Enrico Mattei); Edoardo Somenzi (Fondazione Eni Enrico Mattei)
Con questo rapporto si presentano gli esiti di una simulazione di scenario critico di breve periodo in Italia. L’attuale conflitto in Ucraina costituisce un fattore di rischio immediato per la sicurezza del sistema energetico nazionale, con una possibile forte riduzione, o addirittura interruzione, delle importazioni di gas russo in Italia. Nello scenario elaborato da FEEM, le forniture dalla Russia sono azzerate, a partire da marzo 2022 sino alla fine del prossimo inverno. Tali esiti sono comparati ad uno scenario Business As Usual, al fine di valutare la capacità del sistema di fornire l’energia elettrica e mantenere gli standard di adeguatezza e di sicurezza, anche in assenza di gas russo. Assunti fondamentali di scenario sono che i) il gas disponibile vada in via prioritaria ad alimentare il sistema elettrico operato in condizioni di emergenza, ii) ci si trovi verosimilmente nelle condizioni di non poter importare elettricità dagli altri paesi e iii) l’operatività della borsa elettrica rimanga inalterata, veicolando la scarsità di gas tramite i soli segnali di prezzo. Per effetto della sostituzione della produzione termoelettrica a gas con la più conveniente generazione a carbone e a biomassa, gli esiti delle simulazioni indicano che il sistema sia comunque in grado di coprire la domanda elettrica. Tuttavia, la scarsità e l’alto costo del gas avrebbero come impatto un aumento del prezzo dell’elettricità e delle emissioni. Garantire la sicurezza del sistema elettrico comporterebbe un ammanco di gas negli altri settori, ovvero quello industriale e quello civile. Pertanto, il decisore politico si troverebbe a dover definire onerose misure di razionamento, che potrebbero anche riguardare il sistema elettrico.