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Qualità, autenticità, valori e identità sono elementi fortemente connessi con la dimensione della sostenibilità, tema al centro dell’Agenda 2030.
Nel passaggio dalla società industriale a quella cosiddetta “post-industriale”, anche il cibo è diventato un punto nodale di una serie di tematiche ecologiche, economiche, sociali e politiche legate allo sviluppo sostenibile.
Nell’ambito dell’area di ricerca dedicata ai Progetti Territorio, la Fondazione Eni Enrico Mattei ha realizzato diversi studi e iniziative sul tema cibo e in particolare sui prodotti tipici del territorio, intorno ai quali ruota un segmento rilevante dell’economia locale.

Cibo e neuromarketing

In opposizione a un mercato che tende alla standardizzazione dei prodotti, il prodotto tipico locale intercetta alcune esigenze culturali del consumatore, introducendo riferimenti a valori comunitari e di vicinanza alla natura.
Come fare per introdurre la narrazione culturale del cibo nelle politiche di marketing?
Il 23 maggio di quest’anno la Fondazione ha partecipato a un evento presso T3 Innovation, in Basilicata, dedicato alla relazione tra neuromarketing e food destinato a operatori del settore agroalimentare e a studenti e ricercatori dell’Università della Basilicata. L’evento si è svolto nell’ambito degli “Aperitivi dell’Innovazione”, un ciclo di incontri informali sulle tematiche attuali di maggior interesse in ambito tecnologico, digitale e imprenditoriale.
Dall’incontro è emerso che la percezione del prodotto tipico è l’esito di un insieme di valori emozionali e simbolici che concorrono a comporre il gusto percepito. Per questo la qualità non può essere considerata solo un insieme di attributi “oggettivamente riconoscibili”, ma piuttosto come un insieme di fattori che comprendono significati simbolici ed esperienze del prodotto.
In sintesi si può concludere che la possibilità di trasferire il prodotto in un mercato globale richiede un rafforzamento della dimensione “mitologica” del prodotto e, soprattutto del suo carattere di “prodotto culturale”.

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Leggi l’articolo “Il valore simbolico del cibo e neuromarketing” in fondo alla pagina.

Turismo enogastronomico e tecnologia

La tecnologia ha trasformato il turismo in un settore digital intensive, aprendo immense opportunità ma anche grandi sfide per gli operatori che devono tenere il passo di un settore competitivo e in costante cambiamento.
L’ Organizzazione Mondiale del Turismo nel 4° forum sul turismo enogastronomico ha dichiarato che la tecnologia è un facilitatore, è un mezzo per preservare e promuovere l’autenticità delle comunità locali e contemporaneamente rafforzare l’esperienza del turista. Dal lato delle piccole e medie imprese questa straordinaria opportunità può essere colta attraverso una strategia che favorisca l’engagement dei turisti sfruttando proprio l’innovazione digitale.
La tecnologia può, infatti, essere un facilitatore e un mezzo per preservare e promuovere l’autenticità delle comunità locali anche in tema di turismo enogastronomico.
Uno studio condotto dalla Fondazione Eni Enrico Mattei ha approfondito il ruolo della tecnologia, declinata come marketing digitale, nella filiera del vino, settore di importanza fondamentale nell’ecosistema del turismo enogastronomico della Basilicata.

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Leggi l’articolo “Il marketing digitale per il turismo enogastronomico: la filiera del vino in Basilicata“.

Cinema, cibo e territorio

Un altro strumento di promozione territoriale e di narrazione del cibo è rappresentato dal cinema, la cui capacità di coinvolgimento è un ottimo strumento di comunicazione del territorio e delle produzioni enogastronomiche ad esso associate. Su questo argomento la Fondazione Eni Enrico Mattei ha realizzato un’indagine sull’analisi dei big data di Google trends, lo strumento di Google che permette di conoscere la frequenza di ricerca sul web di una determinata parola o frase, connessi al film “Wine to Love” ambientato in Basilicata.

Leggi l’articolo “Il cinema, immaginifica narrazione del cibo e del territorio” disponibile in fondo alla pagina.

Il ruolo delle piattaforme nel settore turistico e alimentare

Altro argomento di studio è stato il ruolo delle piattaforme nello sviluppo locale e in particolare il loro utilizzo come strumento in grado di preservare e di promuovere l’autenticità delle economie locali. La Fondazione Eni Enrico Mattei ha compiuto un’indagine sulle strutture ricettive delle aree protette lucane che evidenzia le criticità di approvvigionamento di materie prime dal produttore locale agli imprenditori turistici lucani, agevolando il ricorso alla grande distribuzione a scapito delle economie locali. A partire da tale evidenza la Fondazione ha avviato un progetto di analisi per favorire la nascita di reti aggregative tra agricoltori locali e ristoratori.

Leggi l’articolo “L’economia delle piattaforme per lo sviluppo locale: innovazioni tecnologiche, filiere corte e nuovi turismi” disponibile in fondo alla pagina.