La ricostruzione post-alluvione passa anche dalla solidarietà Ue
22.11.2018
Il Sole 24 Ore
Dopo le alluvioni che nelle scorse settimane hanno flagellato l’Italia è urgente attivare tutti i possibili canali di finanziamento per garantire una rapida ricostruzione delle zone colpite. I danni sono ingenti – solo per il Veneto si parla di 1 miliardo di euro – e occorre dunque ottenere ogni possibile contributo.
Il governo ha deliberato la dichiarazione dello stato di emergenza nei territori di 11 regioni colpite dagli eccezionali eventi meteorologici, stanziando 53,5 milioni di euro per consentire gli immediati interventi di ripristino della viabilità e il completamento delle operazioni di soccorso e pronto intervento.
A tali risorse, il governo aggiungerà nelle prossime settimane altri 200 milioni di euro, che saranno stanziati per un ulteriore primo intervento di emergenza in attesa della definitiva quantificazione dei danni.
In questo contesto, il governo ha altresì paventato la possibilità di chiedere l’attivazione del Fondo di solidarietà dell’Unione europea (Fsue) al fine di co-finanziare le operazioni di emergenza e le successive attività di ricostruzione nei territori colpiti.
Ma come funziona il Fsue? Quando si può richiedere? Quali sono le opzioni a disposizione?
A queste e ad altre importanti domande risponde Simone Tagliapietra, ricercatore della Fondazione Eni Enrico Mattei.
Dopo le alluvioni che nelle scorse settimane hanno flagellato l’Italia è urgente attivare tutti i possibili canali di finanziamento per garantire una rapida ricostruzione delle zone colpite. I danni sono ingenti – solo per il Veneto si parla di 1 miliardo di euro – e occorre dunque ottenere ogni possibile contributo.
Il governo ha deliberato la dichiarazione dello stato di emergenza nei territori di 11 regioni colpite dagli eccezionali eventi meteorologici, stanziando 53,5 milioni di euro per consentire gli immediati interventi di ripristino della viabilità e il completamento delle operazioni di soccorso e pronto intervento.
A tali risorse, il governo aggiungerà nelle prossime settimane altri 200 milioni di euro, che saranno stanziati per un ulteriore primo intervento di emergenza in attesa della definitiva quantificazione dei danni.
In questo contesto, il governo ha altresì paventato la possibilità di chiedere l’attivazione del Fondo di solidarietà dell’Unione europea (Fsue) al fine di co-finanziare le operazioni di emergenza e le successive attività di ricostruzione nei territori colpiti.
Ma come funziona il Fsue? Quando si può richiedere? Quali sono le opzioni a disposizione?
A queste e ad altre importanti domande risponde Simone Tagliapietra, ricercatore della Fondazione Eni Enrico Mattei.