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Milano, 18 giugno 2015 – Presso la Digital Lounge di Accenture in Expo2015, sono stati presentati i progetti finalisti di “Share in Action”, il concorso lanciato in aprile da Associazione Alumni Accenture, b-ventures, Fondazione Eni Enrico Mattei e Fondazione Italiana Accenture per le migliori idee progettuali profit e non profit dedicate all’economia collaborativa.

I progetti vincitori:

Swap Museum (www.34fuso.it) di Delia de Donno e team, arrivato dalla città di Lecce, per la categoriaNON PROFIT. Il premio di 10.000 euro, messo a disposizione da Fondazione Italiana Accenture è stato consegnato da Anna Puccio, segretario generale della Fondazione: “questo progetto rappresenta perfettamente il fine del concorso Share In Action, è stato in grado di coniugare diversi ambiti ritenuti fondamentali dai membri della giuria:  giovani e occupazione,  valorizzazione del patrimonio culturale attraverso realtà museali territoriali: quindi giovani, lavoro, cultura e territorio, il tutto grazie alla sharing economy”. 

Swap Museum è la prima piattaforma di scambio tra piccoli musei e giovani dai 18 ai 25 anni attraverso il people raising: lo swapper mette a disposizione del museo tempo e creatività in cambio di benefit. Obiettivo: riportare l’istituzione museale al centro della vita sociale partendo dal web!Vuole essere un elemento di rottura rispetto all’immobilismo del comparto museale legato alla mancanza di risorse finanziariee vuole avviare un percorso partecipativo: peri giovani ignari dell’esistenza di tali istituzioni sul proprio territorio e perle aziende locali chiamate al sostegno della cultura: partendo dal Salento il progetto può ampliarsi al resto d’Italia icui musei versano nelle stesse condizioni.

PlanBee (www.planbee.bz) di Armando Mattei e team per la categoriaPROFIT Il premio, sempre da 10.000 euro, messo a disposizione da Associazione Alumni Accenture è stato consegnato da Guido Feller, presidente dell’associazione: “questa prima piattaforma italiana di crowdfunding civico è in grado di avvicinare la cittadinanza alle proprie amministrazioni, incentivando il sostegno a progetti civici che contribuiscono ad accrescere il “bene comune”: finanza civica, crowdfunding e partecipazione della base col fine di migliorare il proprio territorio”.

PlanBee, società di Firenze, è la prima piattaforma italiana di crowdfunding civico. Aziende e cittadini, collaborando come api in un alveare, contribuiscono a realizzare opere pubbliche utili a tutti, come parchi, piste ciclabili, orti urbani. In Italia sono necessari innumerevoli interventi pubblici per migliorare la qualità della vita e la sostenibilità ambientale: dal parco sotto casa alla pista ciclabile, dalla raccolta differenziata alla bonifica di siti inquinati. Tutti progetti realizzabili, che troppo spesso restano sulla carta per mancanza di fondi o politiche di austerity. Ma se il settore pubblico non interviene, si può sempre trovare un piano alternativo, un PlanBee. Su PlanBee i cittadini e le aziende possono contribuire alla realizzazione di progetti finalizzati a far rifiorire luoghi pubblici. Uno strumento di cittadinanza attiva per superare l’immobilismo e il degrado di cui l’Italia sta soffrendo e influenzare dal basso decisioni amministrative.

Entrambi i progetti avranno la possibilità di seguire un programma di incubazione personalizzato, della durata di 4 quattro mesi, presso una delle sedi dell’ accelleratore b-ventures in Italia (Milano, Firenze e Parma).

I progetti vincitori sono stati selezionati da una giuria altamente qualificata, composta da Andrea Casalini – Chief Executive Officer di Eataly Net, Mauro Del Rio – Presidente di Buongiorno e Ideatore di b-ventures, Laura Donnini – Amministratore Delegato di RCS Libri, Guido Feller – Presidente di Associazione Alumni Accenture, Alessandro Marin – IGEM Technology Lead di Accenture, Paola Manes – Amministratore Indipendente di Unipol Gruppo Finanziario, Francesca Patellani – IGEM Geographic Services Lead e Human Capital & Diversity Lead di ?Accenture, Maria Pierdicchi – Consigliere Indipendente di Luxottica Group, Anna Puccio – Segretario Generale di Fondazione Italiana Accenture e Sabina Ratti – Executive Director di Fondazione Eni Enrico Mattei.

Al concorso, lanciato in aprile, hanno aderito oltre 90 partecipanti, riuniti in 80 diversi team. I progetti presentati si sono concentrati, rispetto alle tre macro aree di intervento, per il 9% su servizi di accoglienza, 42% servizi di Welfare e Wellbeing e per il 49% su servizi per la cultura e il tempo libero. Tutti i concorrenti hanno avuto la possibilità di seguire 5 corsi formazione (e-learning) disponibili sulla piattaforma ideaTRE60 per acquisire nuove fondamentali competenze: dall’introduzione alla sharing economy alla mappatura dei servizi collaborativi, fino a competenze tecniche quali la realizzazione di un business plan efficace e costruzione di elevator pitch di successo per finire con l’importanza della tecnologia nella sharing economy.

I 10 progetti finalisti selezionati tra gli oltre 40 presentati:

Progetti Profit

  • Buy ZERO di Stefano Bernardi e team, è un market place digitale che promuove e facilita la vendita diretta di prodotti alimentari locali da parte dei produttori ai clienti finali, organizzati in gruppi di acquisto locale animati da un Community Keeper condividendo asset e processi tra i vari attori coinvolti. 
  • La casa di Ebisu – Turismo accessibile per tutti di Serena Stefanoni e team, è il primo servizio di house sharing dedicato ad anziani e a persone con disabilità che propone un modello innovativo di turismo sociale assistito e responsabile per garantire a tutti il diritto di fruire di momenti di vacanza e di svago.
  • Paesà di AnnaPaola Di Paolo e team, è la prima piattaforma globale per il turismo artigiano. Connette viaggiatori che vogliono imparare con abitanti locali che hanno conoscenze autentiche da insegnare, attraverso corsi pratici in cui poter fare con le proprie mani. La missione? Salvare la memoria di pratiche umane in estinzione.
  • PlanBee di Armando Mattei e team, è la prima piattaforma italiana di crowdfunding civico. Aziende e cittadini, collaborando come api in un alveare, contribuiscono a realizzare opere pubbliche utili a tutti, come parchi, piste ciclabili, orti urbani. (VINCITORE CATEGORIA PROFIT)
  • Sharewood di Gabriele Di Blasio e team, è l'Airbnb per attrezzatura outdoor. Il progetto intende abbattere la barriera del possesso, sostituendola con l'accesso. I proprietari di attrezzatura come bici, tavole da surf, sci e tende da campeggio potranno guadagnare. Chi non la possiede, risparmiare. I luoghi da scoprire e le persone da incontrare rendono l'esperienza unica.

Progetti Non Profit

  • FAReffetto: biodiversity sharing solutions dell'Associazione Fondiaria Cornalin. Le aziende agricole migliorano le prestazioni ambientali e le rendono visibili, gli appassionati ricevono ospitalità e possibilità di praticare attività naturalistiche di monitoraggio delle farfalle, sostenuti da consulenze e corsi. Ecoturismo e Citizen Science per un’agricoltura pro biodiversità.
  • Open di Giulia Frangione e team, offre un sistema di rating gratuito degli enti non profit italiani, promuovendo trasparenza, efficienza e pratiche di rendicontazione nel terzo settore. Il portale favorisce l’incontro tra domanda e offerta di servizi di utilità sociale, e lo scambio di conoscenza, avvicinando cittadini ed enti.
  • Persone Volontà Responsabilità & Quadretti di Alberto Bassi e team. L'ambiente urbano è Bene Comune. La sua cura è un problema complesso che tormenta PA, cittadini e gruppi di volontari. La soluzione è scomporre il problema in problemi più semplici con un'App che facilita e rende visibili l’impegno dei singoli dividendo il territorio in quadretti. 
  • Piacere, Milano di Cooperativa Sociale "La Cordata". Una proposta di turismo collaborativo, un progetto di narrazione partecipata della città, una mappa social di storie e percorsi. È “Piacere, Milano”: una nuova idea di accoglienza per e oltre Expo2015, che ha la sua forza nel web 2.0 e nella totale gratuità delle sue azioni. Per una città inclusiva.
  • Swap Museum di Delia de Donno e team, è la prima piattaforma di scambio tra piccoli musei e giovani dai 18 ai 25 anni attraverso il people raising: lo swapper mette a disposizione del museo tempo e creatività in cambio di benefit. Obiettivo: riportare l’istituzione museale al centro della vita sociale partendo dal web! (VINCITORE CATEGORIA NON PROFIT).

 

Guarda il video del workshop e dell'evento di premiazione.