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Fondazione Eni Enrico Mattei e Monitor Group presentano oggi il secondo rapporto annuale sui fondi sovrani: "Back on Course: Sovereign Wealth Fund Activity in 2009".

Secondo il rapporto, che analizza il trend del settore nel 2009, i fondi sovrani stanno tornando ad affacciarsi sui mercati finanziari, ribilanciando gli investimenti dalla finanza verso i settori dell’energia, delle risorse naturali, dell’ingegneria e della tecnologia.

Milano, 18 maggio 2010 – La Fondazione Eni Enrico Mattei e Monitor Group, leader globale nella consulenza strategica, lanciano oggi il secondo rapporto annuale sui fondi sovrani (SWF), dal titolo "Back on Course: Sovereign Wealth Fund Activity in 2009", che analizza l’attività di investimento di questi fondi nell’anno appena trascorso.

"Come già visto nel terzo rapporto trimestrale, i SWF sono riemersi dalla crisi con nuove strategie di investimento e un riposizionamento a livello settoriale, che li ha portati ad evitare accuratamente il settore finanziario" afferma Bernardo Bortolotti, direttore della Fondazione Eni Enrico Mattei. "Ed esattamente come previsto, questi fondi stanno riprendendo pian piano il loro cammino, ma con un approccio diverso di investimento, consapevoli della passata esperienza e delle ingenti perdite subite nel 2008."

"Stiamo sicuramente assistendo ad un’evoluzione nel comportamento dei SWF" dice William Miracky, senior partner di Monitor Group. "Per la prima volta, ad esempio, questi attori agiscono di concerto per condividere il rischio d’investimento mantenendo allo stesso tempo un’adeguata esposizione a tutte le asset class e nuovi settori. Un trend che ci aspettiamo continui anche in futuro."

L’analisi evidenzia una netta ripresa degli investimenti durante la seconda metà del 2009. Il terzo e il quarto trimestre pesano per l’ 85 percento delle operazioni totali dell’anno (113) per un valore di circa 59 miliardi di dollari su un totale di 68,8 miliardi di dollari.
 
Durante il 2009, l’allocazione settoriale e geografica dell’investimento sovrano si è modificata in relazione alle diverse realtà economiche emerse dopo gli effetti della crisi. Oltre alle joint-venture, i SWF mostrano anche un particolare interesse per i settori dell’energia, delle risorse naturali, dell’ingegneria e della tecnologia, bilanciato dall’altra parte dall’uscita dalla finanza e dal mercato immobiliare. Anche gli investimenti sui mercati interni sembrano essere la costante soprattutto per quanto riguarda l’inizio dell’anno. Questo non ha tuttavia distratto l’attenzione dai mercati occidentali, specialmente europei, dove i SWF hanno potuto trarre vantaggio dai prezzi relativamente bassi su alcuni mercati ad alto valore aggiunto.

I fatti fondamentali sull’attività dei fondi sovrani che emergono dal rapporto del 2009 si possono così riassumere:

  • Durante il 2009, i fondi sovrani hanno completato 113 acquisizioni, per un controvalore di 68,8 miliardi di dollari. Questo rappresenta una brusca interruzione del trend di crescita degli investimenti che risultano in calo del 40 percento rispetto al 2008, sia in termini di numero che di valore.

 

  • Nel 2009 i fondi sovrani hanno ridimensionato notevolmente il loro interesse verso il settore finanziario, effettuando soltanto 28 operazioni per un valore di 10,2 miliardi di dollari; valori decisamente diversi rispetto a quelli del 2008 in cui si contavano 49 operazioni per un controvalore di 81,7 miliardi di dollari. Anche nel settore immobiliare i SWF sono stati piuttosto conservativi, con un’attività dimezzata rispetto all’anno precedente. L’attività si è concentrata su nuovi settori, in particolare quello energetico, delle risorse naturali e della tecnologia. Un modello di investimento che ritroviamo solo se andiamo indietro nel tempo (a prima del 2005), ora tuttavia giustificato dalle contingenti realtà economiche.

 

  • Sulla scia del 2008 e nonostante la crisi finanziaria, continua invece la spiccata preferenza dei SWF per i mercati europei. Le acquisizioni fatte in Europa pesano sull’intero portafoglio delle transazioni per il 42,5 percento del totale (29,2 miliardi di dollari), corrispondente tuttavia a circa un terzo del valore investito nella stessa area nel 2008. I SWF nel 2009 hanno però allargato il loro campo di azione e diversificato in America Latina, Africa Sub-Sahariana e in Asia Centrale, raddoppiando gli investimenti e portandoli a 3 miliardi di dollari.

 

  • Anche il mercato asiatico si è dimostrato ancora attraente per i SWF, registrando il più alto numero di operazioni (32) nel 2009. L’Europa risulta seconda per popolarità in termini di numero di operazioni (29), mentre i fondi MENA (Middle East and North Africa) superano quelli del Nord America, con 21 acquisizioni contro le 19 nord americane, molte delle quali avvenute negli ultimi tre mesi dell’anno.

 

  • Nel 2009 i fondi più attivi  in termini di numero di operazioni sono stati il China Investment Corporation e il Government of Singapore Investment Corporation, con 17 e 18 acquisizioni rispettivamente. Il fondo Qatar Investment Authority è invece al primo posto in termini di investimento, con un controvalore di oltre 32 miliardi di dollari – quasi la metà del totale investito dai SWF nel 2009 – realizzato attraverso 14 operazioni.
  • L’andamento negativo dei mercati che ha caratterizzato la fine del 2008, ha manifestato i suoi effetti soprattutto nella prima metà del 2009. L’attività dei SWF ha invece registrato il suo picco nella seconda metà dell’anno,  totalizzando l’85 percento  dell’investimento totale 2009 e due terzi del numero complessivo delle operazioni.

 

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Leggi il comunicato stampa nella versione inglese.

"Back on Course: Sovereign Wealth Fund Activity in 2009" è l’ultimo di una serie di rapporti che documentano e analizzano l’attività sui mercati dei fondi sovrani. Questo rapporto annuale non comprende solo dati ma anche commenti e valutazioni da parte di esperti a livello internazionale, quali Ashby H. B. Monk (Università di Oxford), Vanessa Rossi (Chatham House), Steffen Kern (Deutsche Bank), e Rachel Ziemba (Roubini Global Economics); e in ultimo ma non ultimo, un contributo di Victoria Barbary (Monitor Group). I rapporti annuali e trimestrali a partire dal 2008 sono disponibili cliccando a questo link. L’intero archivio è disponibile sul sito di Monitor Group.