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La tecnica, sono i classici a ricordarcelo, è la vera mediazione tra uomo e natura, tra uomo e mondo, sia quella vitale dei soggetti sia quella artificiale dei dispositivi digitali. Salvaguardare i «saperi quotidiani», quelli «artigianali», dai più semplici ai più complessi, permette di dialogare con i sistemi tecnici che ci circondano, senza esserne sopraffatti. L’economia circolare non è un semplice fatto «tecnico », un’attività produttiva senza «scarti», ma un «saper essere» condiviso da più persone associate. E sorgendo dall’associarsi è un’etica.

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