FEEM festeggia il successo del progetto "Orto e Fattoria Sociale"
Il 15 giugno 2015 nasceva il progetto “Orto e Fattoria Sociale”, promosso dalla Regione Basilicata e realizzato da FEEM con la partecipazione del Comune di Nemoli e dell’Istituto Regionale per la Formazione e la Ricerca (I.Re.Forr).
A distanza di 3 anni dall’avvio del progetto, dunque, si tirano le fila di questa iniziativa che ha coinvolto un gruppo di giovani con disabilità in un processo di inserimento socio-lavorativo in ambito agricolo. L’obiettivo di “Orto e Fattoria Sociale” è sempre stato duplice: favorire l’inclusione sociale e incoraggiare allo stesso tempo la crescita sostenibile dell’economia locale.
Nei 28 mesi di durata del progetto sono stati coinvolti 14 ragazzi residenti nei comuni della Valle del Noce, una zona nell’area sud-occidentale della Basilicata con bassa densità di popolazione, molti terreni agricoli e una cultura locale legata alle tradizioni del mondo contadino. I partecipanti sono sempre stati considerati i veri protagonisti del progetto, e non semplici destinatari degli interventi educativi e sociali.
Durante il periodo di formazione, i ragazzi hanno acquisito nozioni sulla produzione agricola e hanno approfondito tematiche come la tutela della natura, del paesaggio e delle biodiversità con un focus specifico sul patrimonio naturale del loro territorio.
I risultati di questo modello di aggregazione non sono tardati ad arrivare. I giovani coinvolti nel progetto hanno dato un seguito all'”Orto e Fattoria Sociale” con la creazione di una cooperativa sociale agricola e di una rete assistenziale sul territorio. E’ nata così la “Masseria Melodoro“, fondata da 12 giovani con disabilità e 10 professionisti lucani con esperienze e competenze complementari. La Masseria è l’unica realtà esistente sul territorio in grado di offrire nuovi servizi socio-sanitari tra cui la pratica delle “terapie verdi” (l’agricoltura come strumento di cura). Il contributo della Masseria si estende anche alle opportunità occupazionali, alla diversificazione delle attività produttive, all’artigianato, al turismo, all’enogastronomia, all’organizzazione di eventi culturali e naturalmente all’aggregazione sociale.
Il modello proposto dall'”Orto e Fattoria Sociale” testimonia l’importanza dell’agricoltura sociale per l’innovazione del welfare rurale.