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(AGI) – Roma 3 gen. – Altri 19 chilometri di piste ciclabili, ancora più energia da fonti rinnovabili, una raccolta differenziata da record e progetti europei che puntano alla messa in sicurezza del patrimonio storico, alla valorizzazione delle risorse naturali e alla lotta allo spreco di cibo. “Da un anno esatto l’introduzione della tariffa puntuale, ci ha consentito di arrivare nell’aprile 2018 a una percentuale di raccolta differenziata pari al 87,5% ponendoci tra le migliori città in Italia con un numero di abitanti superiore a 100.000”. A raccontare ad AGI i numeri con cui la città di Ferrara si sta avviando verso il pieno compimento degli obiettivi di sostenibilità individuati dall’agenda 2030 è Caterina Ferri, assessore all’ambiente, lavoro e alle attività produttive (Petrolchimico). Il suo è un punto di osservazione molto qualificato, anche perché tra le sue deleghe ci sono anche quelle allo Sviluppo Territoriale, alle Relazioni Internazionali e ai Progetti Europei. Molti degli ambiti che sono stati esplorati dai ricercatori della Fondazione Eni Enrico Mattei che hanno elaborato il rapporto “Per un’Italia sostenibile: l’SDSN Italia SDGs City Index 2018”, sono infatti di sua diretta competenza. Si tratta di un indice che misura, per le città capoluogo di provincia il loro grado di attuazione degli obiettivi di sostenibilità così come sono stati definiti dall’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite.

In tutto si tratta di 17 obiettivi ciascuno dei quali è composto da diversi indicatori che tengono in considerazione diversi fattori: economici, sociali, ambientali, energetici, e anche di partecipazione. Il rapporto serve a indicare lo stato di attuazione delle rispettive politiche e vuole essere uno strumento che aiuta meglio a individuare le politiche necessarie per raggiungere gli obiettivi: salute della popolazione, adeguati livelli di istruzione e di reddito, lavoro dignitoso, riduzione delle emissioni, rifiuti, reti fognarie, uguaglianza, accesso alle reti di informazione. “Per quanto riguarda Ferrara – ha spiegato Caterina Ferri – la rappresentazione che ne esce fotografa una città virtuosa, che per nessun obiettivo – sia in campo ambientale che economico e sociale – presenta una percentuale di attuazione inferiore al 20% e che rispetto alle altre città si pone nella zona alta della classifica e in linea con gli altri capoluoghi dell’Emilia Romagna.

Nel dettaglio, alcuni dati, pur essendo recenti, se aggiornati al 2018 migliorerebbero ulteriormente il posizionamento complessivo, a testimonianza del lavoro continuo che si sta compiendo”. Per esempio in materia di energia pulita e sostenibile (l’obiettivo 7) “Il dato dell’Indice – spiega Ferri – si riferisce all’energia di tipo solare-fotovoltaico misurata attraverso la potenza installata sugli edifici pubblici ogni 1000 abitanti; è un dato un po’ riduttivo e nel quale infatti, a parte pochissime eccezioni, tutte le città italiane fanno registrare performance scadenti. Il Comune di Ferrara in realtà ha deciso di puntare moltissimo sulle energie rinnovabili, anche col coinvolgimento dei privati e non solo intervenendo sul proprio patrimonio pubblico; la realizzazione di impianti fotovoltaici su aree ed edifici residenziali e terziari, sia pubblici che privati, è una specifica azione del PAES – Piano di Azione per l’Energia Sostenibile approvato nel 2013, tra i cui obiettivi c’è l’aumento del 20% di produzione di energia da fonti rinnovabili entro il 2020. Questo ha portato alla realizzazione al 2017 di oltre 1.800 impianti per una potenza complessiva di circa 72 MW. Le installazioni hanno riguardato numerosi edifici comunali (scuole e centri sportivi in prevalenza), edifici di proprietà ACER, l’università di Ferrara e aree pubbliche o ad uso pubblico tra cui diversi parcheggi. In particolare, il Comune di Ferrara provvede a una produzione minima di circa 300 MWh/anno su impianti gestiti direttamente (scuole, palestre, biblioteche, palasport) e di circa 800 MWh/anno su parcheggi e altre aree in concessione ventennale”.

Sulla via per un miglioramento anche l’obiettivo 9, quello cioè legato alla mobilità. “Nel complesso non è semplice rendere efficiente il sistema di trasporto pubblico su una città delle dimensioni di Ferrara, ma negli anni precedenti si è lavorato molto sulle modalità di spostamento dei cittadini cercando di renderle più sostenibili: sono stati fatti investimenti sul trasporto pubblico andando a rinnovare il parco mezzi con veicoli meno inquinanti, è stato ampliato e rafforzato il sistema della ZTL, è stata promossa la mobilità dolce con l’implementazione degli itinerari ciclabili urbani e lungo le principali connessioni extra-urbane, l’attivazione di percorsi pedonali casa-scuola (pedibus) e la realizzazione, entro il 2020, di quasi 19.000 metri di piste ciclabili” ha detto l’assessore Ferri”.

Anche sull’obiettivo 17, quello cioè legato alla partecipazione si potrebbe fare di più. “Poiché l’obiettivo 17 riguarda il rafforzamento della ‘collaborazione mondiale per perseguire lo sviluppo sostenibile’, va rilevato – ha spiegato Ferri – che il Comune di Ferrara ha in questi anni sottoscritto accordi internazionali in questo senso, come il Patto dei Sindaci nel 2012, che ha portato alla redazione del PAES, ed è attivo in numerosi progetti europei ed internazionali come SIMPLA, Protecht2Save, Perfect e molti altri che prevedono la collaborazione di enti comunali, enti di ricerca e imprese di diversi Paesi Europei per costruire e gestire città più sostenibili attraverso il confronto e lo scambio tra partner internazionali”. I progetti e le iniziative messe in cantiere sono davvero molte e i numeri stanno lì ad indicare che la sfida dell’Agenda 2030 è a portata di Mano. “Per quanto riguarda la sostenibilità ambientale quindi è possibile immaginare che la sfida dell’agenda 2030 sarà centrata. Andrebbe fatto un discorso a parte sulla sostenibilità economico/sociale” ha concluso Ferri. (AGI)

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