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Nella linea dei grandi studi di Max Weber e Marino Berengo, l’articolo pone l’accento sulla differenza tra la città europea e quella degli altri continenti, nati in qualche modo già come metropoli. E giunge alla conclusione che ormai un ciclo si è concluso. L’urbanizzazione del mondo significa che la città si è dissolta nella campagna e quindi la visione dicotomica città-campagna, dentro-fuori non funziona più. Il non-urbano viene inglobato nei processi di urbanizzazione. Assente nella discussione mainstream su questa profonda trasformazione della città è la questione della rendita urbana e le sue implicazioni con la rendita fondiarie e con quella finanziaria. Senza quest’ultima, la rendita urbana non si realizza. E la rendita è da considerare come uno dei più potenti strumenti di una nuova accumulazione originaria che consente la creazione delle immense cittadelle del consumo capitalistico e quindi della sua riproduzione ciclica