La Conferenza di Parigi sui cambiamenti climatici (COP21) che si terrà a dicembre 2015 costituisce un momento cruciale nella transizione verso un’economia mondiale a basso contenuto di carbonio. L’attenzione e le aspettative sono altissime. Molti Paesi, sia industrializzati che in via di sviluppo, si stanno già muovendo verso una crescita più sostenibile attraverso l’adozione di “contributi nazionali programmati” alla riduzione delle emissione di gas serra, i cosiddetti INDCs, che includono misure di mitigazione e adattamento da mettere in atto a partire dal 2020. Gli Stati Uniti, la Cina e l’Unione Europea saranno attori cruciali per il successo della Conferenza di Parigi e delle azioni che ne conseguiranno. Gli impegni annunciati da queste tre potenze in vista del futuro accordo possono considerarsi ambiziosi, ma allo stesso tempo molto diversi tra loro, così come lo saranno gli sforzi finanziari e per il trasferimento di tecnologia e know-how. Il coinvolgimento del settore privato e la creazione di un ambiente politico e regolatorio favorevole allo stimolo degli investimenti e delle collaborazioni pubblico-private è di fondamentale importanza. Di fronte a queste sfide, la cooperazione trilaterale è sempre maggiormente auspicata anche alla luce del nuovo paradigma nelle relazioni transatlantiche e nelle relazioni con la Cina. Partendo da queste premesse, il Convegno mira a fornire un’analisi degli obiettivi di riduzione delle emissioni e, più in generale, delle differenti posizioni di UE, Cina e USA sui temi cruciali della Conferenza di Parigi.