Il PNRR, Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, si propone di favorire la ripresa economica e la ricostruzione post-pandemia del paese, attraverso una serie di riforme e investimenti. Allo stesso tempo, si vuole cogliere questa occasione per rendere le economie europee più resilienti, più verdi e più moderne sotto il profilo della digitalizzazione. Essendo la ripresa post-pandemica l’obiettivo principale del piano, i fondi stanziati dallo stesso sono dunque disegnati in modo da avere un effetto moltiplicativo sul PIL, secondo la classica ricetta keynesiana. Tuttavia, come esplicita una nota dell’Osservatorio CPI, molte delle spese previste, per quanto necessarie per altri scopi, non hanno un impatto diretto sul PIL potenziale. Per esempio, le rilevanti spese per il bonus 110% rendono le nostre case più “verdi”, e hanno un impatto immediato sul PIL attraverso il conseguente aumento di domanda aggregata, ma non accrescono le capacità produttiva. Spostando il focus dell’analisi dalla crescita economica al suo impatto ambientale, uno studio della Fondazione Eni Enrico Mattei conclude che l’aumento atteso del PIL dovrebbe indurre maggiori consumi di energia i quali, a loro volta, porterebbero ad un aumento delle emissioni di CO2 stante il mix energetico del nostro Paese dove i combustibili fossili contano per l’88% dei consumi totali. Per contro, una quota importante degli investimenti del PNRR è finalizzata a favorire la transizione verde, con effetti favorevoli sulle emissioni. Ma saranno tali da compensare quelli negativi causati dalla maggior crescita?

L’evento prevede una discussione su queste tematiche tra Carlo Cottarelli (Direttore dell’Osservatorio sui Conti Pubblici Italiani), Marzio Galeotti, (Professore presso l’Università degli studi di Milano e Direttore della Ricerca Scientifica della Fondazione Eni Enrico Mattei), e Alessandro Lanza (Direttore Esecutivo della Fondazione Eni Enrico Mattei e Docente presso la LUISS).