Webinar ICCG sull'impatto dei cambiamenti climatici sulla laguna di Venezia. I cambiamenti climatici, l'innalzamento del livello dei mari e l’importanza dei terreni paludosi in prossimità delle coste

Come emerge chiaramente dal recente report IPCC (IPCC 2014), il clima della Terra si sta riscaldando a una velocità senza precedenti, portando nel futuro prossimo a un rapido aumento del livello dei mari. Tale fenomeno, aggravato dalla maggiore frequenza di eventi naturali estremi, si sta rivelando devastante per gli ecosistemi costieri e il sistema socio-economico regionale, che include l’industria ittica, l’agricoltura, la gestione del patrimonio forestale e/o le abbondanti attività residenziali, commerciali e ricreative. Considerando che solo una porzione limitata delle coste può essere protetta tramite interventi ingegneristici (argini, dighe, ecc. come ad esempio il MOSE a Venezia), è possibile pianificare in anticipo, con cura e in maniera efficiente, una ritirata strategica, che riduca la perdita economica e massimizzi i possibili benefici sia per i sistemi umani che per quelli naturali? In questo seminario esploreremo come i terreni paludosi in prossimità delle coste rappresentino efficienti barriere all’erosione e alle onde, e quali siano le condizioni che rendano possibile l’adattamento ai cambiamenti del livello del mare o il ritorno al loro stato originario dopo tempeste o inondazioni. Discuteremo l’importanza di proteggere e ripristinare tali aree – nello specifico paludi salmastre, foreste di mangrovie e praterie marine – portando come esempio la laguna di Venezia. Questi ecosistemi possono direttamente mitigare la portata dei cambiamenti climatici, essendo in grado di assorbire grandi quantità di anidride carbonica (CO2) dall’atmosfera e di immagazzinarla nel suolo (carbonio blu), sotto forma di materia organica e torba. Salvaguardare queste riserve dovrebbe essere una priorità, poiché, una volta drenate e coltivate, esse diventano importanti fonti di CO2. Durante il seminario verrà presentato l’esempio del Bacino Zennare, un’area agricola molto produttiva nel bacino sud della Laguna di Venezia, e si discuterà l’ipotesi di coprirlo nuovamente d’acqua, mostrando anche i risultati di un’analisi costi benefici.

Relatori:
Sonia Silvestri

La dottoressa Silvestri ha ottenuto un dottorato in Environmental System Modelling presso l’Università degli Studi di Padova, focalizzandosi sulla rilevazione remota e sull’interdipendenza tra la morfologia delle paludi salmastre e la vegetazione elofitica.  Si è laureata in Scienze Ambientali all’Università Ca’ Foscari di Venezia. La dottoressa Silvestri si è unita alla Nicholas School (Duke University) nel 2011, dove insegna “Introduction to Satellite Remote Sensing” e “Remote Sensing of Coastal Environments” . E’ inoltre direttrice del corso estivo “Environmental Management in a Changing World: coping with Sea Level Rise”, organizzato dalla Duke University presso la Venice International University (VIU). La sua ricerca è focalizzata su : – Rilevazione remota applicata alla mappatura della vegetazione, allo studio del suolo, all’idrologia e alla morfologia delle maree – Rilevazione remota della qualità delle acque costiere – Analisi di immagini iperspettrali – Creazione di modelli di analisi dell’evoluzione delle paludi salmastre – Relazione tra la morfologia e la vegetazione dei terreni acquitrinosi – Analisi di dati complessi su larga scala (GIS) – Rilevazione remota e GIS applicati all’identificazione di discariche illegali e siti contaminati – Studio delle dinamiche nella popolazione di zanzare. Negli ultimi 15 anni la laguna di Venezia e il suo displuvio sono stati i suoi principali siti di ricerca. Nello specifico, la dottoressa Silvestri è esperta nell’uso della rilevazione remota via satellite per monitorarne la qualità dell’acqua (torbidità, fitoplancton, temperatura dell’acqua, ecc.) e nel tracciarne le dinamiche della vegetazione sommersa. Ha svolto un lungo e approfondito lavoro sulle paludi salmastre della laguna di Venezia e sull’utilizzo di dati provenienti da una varietà di sensori per studiarne la vegetazione elofitica e le sue interazioni con la morfologia.

Introduce e modera:
Isabella Alloisio

Isabella Alloisio è ricercatrice e analista presso la Fondazione Eni Enrico Mattei (FEEM), dove si occupa del progetto CLIMIP ed è coordinatrice scientifica e responsabile delle relazioni con l'esterno dell’International Center for Climate Governance (ICCG). In precedenza è stata manager nel settore della regolazione dell'energia presso l'Autorità italiana per l'energia elettrica e il gas (AEEG) nel quadro dell'Associazione dei Regolatori dell'energia nel Mediterraneo (MEDREG).
Ha un Ph.D. in International Law and Economics, ottenuto presso l'Università Bocconi ed è stata ricercatrice nel settore delle energie rinnovabili all'Università della California Berkeley e presso il Centre for Research on Energy and Environmental Economics and Policy (IEFE) dell'Università Bocconi. Ha pubblicato la sua tesi di dottorato su "the Policy Drivers of Photovoltaic Industry Growth in California, Germany and Japan". Ha un Master in Relazioni Internazionali presso il Graduate Institute for international Studies dell'Università di Ginevra, e ha lavorato presso organismi internazionali come le Nazioni Unite e il Parlamento europeo.

In lingua inglese.
Registrazione obbligatoria. Per iscriversi e per informazioni: [email protected] oppure 041/2700442 (Silvia Nevi)

 

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