Presentazione alla COP29 del progetto Green Energy Corridor (GEC) con la partecipazione di FEEM
La Fondazione Eni Enrico Mattei (FEEM) è orgogliosa di aver contribuito al lavoro di studio preparatorio del progetto Green Energy Corridor (GEC), offrendo ricerche e approfondimenti che hanno contribuito a dare forma a questa iniziativa ambiziosa e di grande impatto.
Presentato alla COP29, il progetto Green Energy Corridor è un’iniziativa volta a stabilire interconnessioni energetiche strategiche tra Azerbaijan, Georgia, Romania e Ungheria attraverso il Mar Nero. Il progetto punta a consentire l’esportazione di energia verde verso l’Unione Europea sotto forma di elettricità o idrogeno verde, sostenendo la transizione dell’Europa verso un sistema energetico decarbonizzato e sostenibile.
La FEEM ha svolto un ruolo chiave in questa iniziativa, conducendo una valutazione del potenziale economico delle risorse rinnovabili, della domanda di energia verde e degli investimenti infrastrutturali necessari, come le interconnessioni elettriche sottomarine attraverso il Mar Nero e i gasdotti per l’idrogeno.
I ricercatori del Programma Technologies for the Energy Transition (TET) della FEEM si sono concentrati sull’analisi della domanda interna di elettricità e idrogeno in Azerbaijan, Georgia, Romania e Ungheria, nonché sulla valutazione del loro potenziale di esportazione alla luce del fabbisogno energetico a basse emissioni dell’Europa. Nella seconda fase, la ricerca si è concentrata sulle simulazioni a lungo termine dei mercati dell’elettricità e dell’idrogeno per l’orizzonte temporale 2030-2040, attraverso l’utilizzo del software Plexos. È stato sviluppato un modello ad hoc per replicare con precisione le condizioni e le infrastrutture di mercato sia nel Caucaso meridionale che nel più ampio mercato elettrico comune europeo, modellando nel dettaglio tutti i 30 Paesi partecipanti.
Attraverso questo modello, i ricercatori hanno condotto simulazioni orarie dei mercati dell’elettricità e dell’idrogeno, con l’obiettivo di identificare gli investimenti essenziali nelle infrastrutture di trasporto per facilitare il trasferimento di energia verde dal Caucaso meridionale al cuore dell’Europa. Oltre al trasporto, l’analisi ha identificato il mix ottimale di capacità installata – comprese le fonti energetiche rinnovabili variabili (VRES) e gli elettrolizzatori – necessario per soddisfare la domanda europea.
Tra i risultati principali del modello è emersa la necessità di un cavo elettrico sottomarino da 4GW attraverso il Mar Nero e di un idrogenodotto verso l’Unione europea quali componenti essenziali del Green Energy Corridor.
Il progetto GEC testimonia la dedizione della FEEM per lo sviluppo sostenibile e la cooperazione energetica globale nella lotta al cambiamento climatico.