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12:26 (AGI) – Roma, 9 apr. – E’ il recupero di un nuovo e diverso rapporto con l’ambiente e soprattutto con il mare, una delle chiavi con cui Oristano può costruire il suo futuro sostenibile. Ne è convinto il sindaco del capoluogo sardo, Andrea Lutzu, che considera proprio questa proiezione verso mare, e in particolare verso le spiagge della penisola del Sinis come uno dei cardini dello sviluppo della città. “Oristano – spiega Lutzu – è sicuramente una città che sta cambiando. Una città che, seppur tra mille difficoltà, è stabilmente in cima a molte classifiche sulla buona qualità della vita. Ambiente, sostenibilità, bassi indici di criminalità sono alcuni dei settori che permettono a Oristano di essere un’eccellenza. La Bandiera blu e la Bandiera verde per la località marina di Torre Grande testimoniano una costanza delle qualità ambientali, così come i ripetuti riconoscimenti di Legambiente, Sole 24 ore e di altre organizzazioni”. “L’economia fatica, ma ci sono tante iniziative in cantiere che ci fanno ben sperare per il futuro. Penso – chiarisce il sindaco – a Torre Grande dove gli investimenti dei privati (per un importante insediamento turistico alberghiero con campo da golf) e quelli del pubblico (rilancio del porticciolo turistico e riqualificazione del lungomare) possono innescare una nuova stagione di crescita, utile per l’economia, ma anche per una crescita sostenibile”. La sostenibilità è dunque un asset su cui costruire l’identità e la reputazione di tutta la città e i dati raccolti dai ricercatori Fondazione Eni Enrico Mattei (FEEM) e pubblicati nel rapporto “Per un’Italia sostenibile: l’SDSN Italia SDGs City Index 2018” raccontano una città che è sulla buona strada per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità. La ricerca ha misurato, per ciascuna delle città capoluogo di provincia italiane, la percentuale di attuazione delle politiche di sostenibilità così come sono state definite dall’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite. Si tratta in tutto di un percorso che punta a individuare 16 obiettivi che tengono conto di diversi indicatori economici (reddito, distribuzione, lavoro, infrastrutture, innovazione), ambientali (qualità dell’aria, acqua, rifiuti, energia sostenibile), sociali (partecipazione, cooperazione, assistenza), di salute (aspettativa di vita, obesità) e di istruzione.

L’obiettivo è quello di mettere a disposizione di amministratori, cittadini, e comunità, uno strumento che permetta di monitorare il grado di efficacia delle misure adottate e di calibrare così al meglio l’azione amministrativa e di governo delle città. “È sicuramente utile – commenta il sindaco – un contributo in più per un Comune come il nostro che ha fatto e continua a fare un lavoro molto scrupoloso nella programmazione. Dalle politiche per l’area vasta, a quelle attraverso il Piano d’azione per le energie sostenibili, alla Programmazione territoriale, agli accordi sulla sicurezza urbana, da molti anni ormai cerchiamo di vedere e impostare politiche di programmazione che possano offrire il meglio dei risultato in un arco temporale di medio e lungo termine”, dice Lutzu. Tanto più che le informazioni raccolte dagli indicatori proposti nel rapporto FEEM, sembrano essere in linea con quelle a disposizione degli amministratori. “In linea di massima direi di sì, anche se spesso queste statistiche non rispondono fedelmente alla realtà dei fatti. Capita, talvolta, che la colpa sia anche di chi risponde ai questionari (è capitato anche al nostro comune), ma anche che un semplice numero sia un dato freddo che non tiene conto delle particolari condizioni delle singole realtà”. I dati indicano che Oristano ha almeno undici obiettivi, dei sedici considerati che sono stati raggiunti con percentuali superiori al 50 per cento. Per tre obiettivi, la percentuale è ancora maggiore, perché è superiore all’80 per cento. Sono quelli che misurano le azioni di contrasto alla povertà, quelli che tengono conto delle azioni a sostegno della mobilità dolce (piste ciclabili) e la riduzione dello smog e, infine quelli che misurano le politiche sui rifiuti. Con percentuali positive, ma sotto la soglia dell’80 per cento sono invece gli obiettivi che riguardano la salute e benessere dei cittadini, l’uguaglianza di genere, l’accesso alla rete idrica integrata, la disponibilità di energia da fonti rinnovabili, l’offerta di trasporto pubblico, la riduzione delle emissioni di CO2 e poi, il verde urbano e, infine, la capacità di aggregazione sociale. “Per quanto riguarda i primi tre indicatori – dice Andrea Lutzu – certamente Oristano ha raggiunto negli ultimi anni livelli di eccellenza, almeno per quanto riguarda la pulizia dell’aria e per le politiche legate alla raccolta differenziata, la cui performance si attesta intorno al 78 per cento. Non a caso risulta ai vertici nazionali per la sicurezza e per l’Ecosistema Urbano”.

“Per la salute e il benessere dei cittadini – aggiunge il sindaco – limitatamente alle competenze di un Comune, le qualità ambientali sono elementi fondamentali. Per l’uguaglianza di genere vorrei ricordare che Oristano è la città di Eleonora d’Arborea, giudicessa che nel Medio Evo promulgò la Carta de Logu, un codice di legge rimasto in vigore fino allo Statuto Albertino che stabiliva norme innovative per garantire i diritti delle donne. È un esempio ancora citato e ammirato di cui la nostra comunità si fa vanto e difende con orgoglio”. Nel futuro ci dovrebbe essere più spazio per una mobilità a minor impatto. “Per la riduzione delle emissioni di CO2 siamo impegnati in un programma regionale per la diffusione delle auto elettriche. Insomma, in molti settori stiamo lavorando con impegno e con la convinzione che i risultati ci premieranno”, assicura Lutzu. Ci sono alcuni degli obiettivi definiti dall’Agenda 2030 per la sostenibilità che devono però essere meglio inquadrati dal momento che ancora non sono stati raggiunti con percentuali superiori al 50 per cento. Si tratta di quelli che riguardano l’accesso al cibo (orti urbani e obesità), quello che misura l’indice di disuguaglianza della ricchezza e quello relativo alla partecipazione. “Gli orti urbani – spiega Lutzu – li abbiamo avviati alcuni anni fa coinvolgendo decine di famiglie oristanesi e anche associazioni. Fanno parte della nostra azione amministrativa normale e mi sembra che il progetto stia dando i risultati auspicati sia in termine di valenza sociale che di utilizzo di beni pubblici altrimenti trascurati. Sulla partecipazione – prosegue il sindaco – mi piace ricordare che nel primo anno di amministrazione questa Giunta ha varato il bilancio partecipato stanziando 100 mila euro per progetti segnalati dai cittadini. Idee e iniziative che sono state sottoposte a consultazione pubbliche, votate e oggi in fase di realizzazione. Credo sia stato un bellissimo esercizio di democrazia dal basso e di partecipazione” ha detto il Sindaco. Gli interventi, nello spirito dell’agenda per la sostenibilità non si esauriscono qui.

“Certamente la città è impegnata in un grande sforzo per migliorare la qualità della vita, attuando delle politiche di riqualificazione urbana che tendono a integrare il centro storico con le periferie, con le frazioni e con l’agro – spiega Andrea Lutzu -. Estremamente significativi sono gli investimenti posti in essere già nel 2019, ove si prevede la realizzazione di opere pubbliche per circa 40 milioni di euro, solamente per quanto riguarda l’Amministrazione Comunale. Di grande importanza lo sviluppo della mobilità lenta, sia in ambito urbano e sia intercomunale, al fine di valorizzare dal punto di vista turistico le ricchezze ambientali e paesaggistiche del territorio, nel pieno rispetto dei principi di sostenibilità. Da citare il programma di riqualificazione urbana “Oristano EST”, finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, per oltre 17 milioni di euro, attualmente in corso di realizzazione. E ancora l’Accordo di Programma di sviluppo integrato territoriale di recente siglato con la Giunta Regionale e i comuni limitrofi”. Programmi che rendono possibile il pieno raggiungimento degli obiettivi fissati dall’Agenda 2030. “Io credo di sì, ci sono tutte le premesse perché questo accada. Questa amministrazione – ha concluso il sindaco – rimarrà in carica fino al 2022. Fino ad allora Oristano città sostenibile sarà una parola d’ordine della nostra azione amministrativa”.

RED/RAP

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