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11:33 (AGI) – Roma, 11 apr. – Gorizia non è una città come le altre. Qui, proprio al confine tra quelli che per molti anni erano due mondi in guerra fra loro, la storia ha lasciato tracce pesanti. A raccontarle e a spiegarle per bene è Rodolfo Ziberna, sindaco dalla fine del mese di giugno del 2017. “Voglio cogliere – ha detto – l’occasione per raccontare l’unicità di una città come Gorizia che 70 anni fa venne divisa in due da un confine, con la consegna di molta parte del suo territorio alla Jugoslavia di allora. Un confine che tagliò a metà addirittura case, giardini e persino un cimitero”. L’occasione è quella offerta dal rapporto “Per un’Italia sostenibile: l’SDSN Italia SDGs City Index 2018” elaborato dai ricercatori della Fondazione Eni Enrico Mattei (FEEM). La ricerca ha misurato, per ciascuna delle città capoluogo di provincia italiane, la percentuale di attuazione delle politiche di sostenibilità così come sono state definite dall’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite. Si tratta in tutto di un percorso che punta a individuare 16 obiettivi che tengono conto di diversi indicatori economici (reddito, distribuzione, lavoro, infrastrutture, innovazione), ambientali (qualità dell’aria, acqua, rifiuti, energia sostenibile), sociali (partecipazione, cooperazione, assistenza), di salute (aspettativa di vita, obesità) e di istruzione. L’obiettivo è quello di mettere a disposizione di amministratori, cittadini, e comunità, uno strumento che permetta di monitorare il grado di efficacia delle misure adottate e di calibrare così al meglio l’azione amministrativa e di governo delle città. “Possiamo dire che è uno strumento che è in linea con la programmazione che stiamo già effettuando, peraltro, in sinergia con le altre città slovene che, sotto l’aspetto urbanistico sono contigue a Gorizia” ha detto il sindaco. Difficile però, viste le caratteristiche specifiche della città, cogliere, attraverso i dati la realtà di una città dalla storia tanto complessa. “Oggi, Gorizia, dopo varie vicende – afferma Ziberna – punta anche sull’apertura di quel confine per rilanciarsi, con un taglio internazionale, in chiave turistica, economica e culturale. Sarà infatti partner della città slovena di Nova Gorica, come candidata a capitale europea della cultura per il 2025. Non è una cosa da poco considerando le tragedie e le sofferenze vissute da questo territorio. Oggi, mentre l’Europa è in forte crisi, con contrasti quotidiani e difficoltà a dare risposte comuni ai grandi problemi di questo periodo storico, in questo confine si sta cercando di superare le divisioni del passato trasformando il territorio da teatro di guerra a laboratorio di pace. Quando mi chiede se questa indagine è coerente con la realtà rispondo che, forse, non riesce a coglierne pienamente la specificità ma anche il movimento presente nella nostra realtà, che punta a crescere conciliando proprio gli aspetti principali indicati da Agenda 2030”.

Le indicazioni che sono state raccolte sono comunque in linea con le esperienze maturate nell’ambito dell’attività amministrativa. “Che a Gorizia si viva bene e che il benessere e la salute siano elevati – osserva il sindaco – mi sembra un dato indiscutibile così come, peraltro, la mancanza di un tessuto industriale solido. Quindi alcune situazioni sono in linea con i dati espressi dal report altre meno. Va ricordato che Gorizia ha avuto un’economia imperniata sul confine chiuso per decenni, in particolare sulle barriere doganali. C’erano decine di case di spedizioni che gravitavano sull’autoporto, collocato, ovviamente, sul confine, e impiegavano, con tutto l’indotto, migliaia di persone. C’era anche una zona franca con diverse imprese che ne beneficiavano. Tutto scomparso più o meno 15 anni fa. Da allora si lavora per dare una nuova economia alla città e al suo territorio e, contestualmente, di migliorare la qualità della vita con attenzione particolare all’ambiente”. Entrando nel merito dei dati raccolti, il rapporto mostra che Gorizia è sulla buona strada per almeno 9 dei sedici obiettivi definiti dall’Agenda delle Nazioni Unite sullo sviluppo sostenibile. Nella gran parte dei casi, gli obiettivi sono stati raggiunti con percentuali superiori al 50 per cento. Per esempio, quelli che riguardano la salute e il benessere dei cittadini, l’istruzione, l’acqua, i rifiuti, l’indice di disuguaglianza economica, i rifiuti e il verde urbano. Con percentuale superiore all’ottanta per cento è invece l’obiettivo che misura la lotta alla povertà. “Gorizia – spiega il sindaco – è già una città a misura di famiglia, con servizi eccellenti in diversi campi, dall’assistenza domiciliare all’istruzione con strutture che rappresentano veri e propri fiori all’occhiello, come asili nido, scuole materne e ludoteche. Ma anche nei settori culturale e artistico penso non ci manchi nulla, con circa 1.500 eventi l’anno, tanti teatri, un castello da 50 mila visitatori l’anno e via elencando. Siamo anche la città senza addizionale Irpef e con tariffe per i servizi molto basse. Gorizia è anche una città dove la percentuale di verde è assolutamente elevata così come la pulizia delle strade. Certo non tutto è perfetto, perché anche da noi la crisi ha colpito duro, il commercio sta soffrendo molto e la vivacità notturna ha bisogno di essere rilanciata. Ma ci stiamo lavorando”.

Restano alcuni obiettivi su cui c’è ancora da fare. Per esempio, quelli che misurano l’accesso al cibo, la disponibilità e l’accesso alle fonti rinnovabili, l’offerta di trasporto pubblico, l’accesso al lavoro dignitoso, la riduzione delle emissioni di CO2 e, infine, anche la partecipazione. “In tutta sincerità – spiega Rodolfo Ziberna – la questione dell’accesso al cibo e dell’indice di obesità mi sconcertano un po’. Nelle nostre scuole materne, i menu per i nostri bambini sono tutti studiati al dettaglio dall’azienda sanitaria e la percentuale di cibo biologico è elevatissima. Per quanto riguarda gli aspetti collegati all’ambiente, premettendo che Gorizia non presenta grossi problemi di inquinamento, si stanno avviando interventi come l’installazione di colonnine per la ricarica elettrica delle auto e la modernizzazione di tutta l’illuminazione cittadina con il sistema a led ad altissima efficienza. Per ciò che concerne il lavoro – aggiunge – si sta procedendo su più fronti, rilanciando l’autoporto con il collegamento ai traffici del porto di Trieste, anche nell’ottica di rapporti più intensi con la Cina, valorizzando il patrimonio storico, artistico, culturale e paesaggistico in chiave turistica, cercando di creare il distretto del volo nello storico scalo “Duca d’Aosta” e , come ho detto, trasformando il confine in un’opportunità di sviluppo, anche attraverso il Gruppo europeo di cooperazione territoriale che abbiamo creato insieme ai comuni sloveni di Nova Gorica e Sempeter Vrtojba e che ha già visto lo stanziamento di 10 milioni di euro da impiegare in ambito turistico e sanitario. Infine – rileva Ziberna – per ciò che concerne la partecipazione, il nostro è un Comune apertissimo e i rapporti con cittadini e associazioni sono quotidiani. Proprio in occasione della stesura del nuovo Piano regolatore sarà avviata una consultazione popolare che coinvolgerà tutti i cittadini e anche per la candidatura a Capitale europea della cultura abbiamo attivato una raccolta pubblica di progetti, attraverso un questionario proprio perchè questa importante sfida diventi patrimonio della città”.

La città sta mettendo in cantiere diversi altri progetti che possono essere utili a raggiungere gli obiettivi di sostenibilità. “C’è il massimo impegno – ha spiegato Zimberna – a mantenere e implementare ulteriormente la già ottima qualità della vita della città in campo sociale e culturale, con il mantenimento di servizi di alto livello e, contestualmente, a favorire la crescita di un’economia integrata con iniziative forti in ambito commerciale e turistico, nel settore della logistica e nell’industria collegata all’aeronautica. Per ciò che concerne la prima c’è un progetto della Camera di commercio ‘Venezia Giulia’, il primo in Italia, che prevede la realizzazione di un ‘City outlet’ con griffe internazionali, realizzato nel centro storico con il recupero di negozi sfitti mentre per la logistica un ruolo fondamentale toccherà all’autoporto dove si sta realizzando il Polo del freddo agroalimentare. Nel distretto del volo in aeroporto, altresì, si punta ad attrarre aziende la cui produzione è legata all’industria aeronautica. Tutto ciò con interventi a basso impatto ambientale anche per ciò che riguarda l’uso del suolo visto che puntiamo, in tutti i progetti, a utilizzare e riqualificare e riconvertire le strutture esistenti limitando al minimo i nuovi interventi edilizi. Indirizzo quest’ultimo che sarà ribadito anche nelle linee riguardanti il nuovo piano regolatore”. Gli obiettivi dell’Agenda 2030 sembrano essere a portata di mano. “L’impegno – ha concluso il Sindaco di Gorizia, Rodolfo Zimberna – è massimo per raggiungere questo obiettivo e sono certo che ce la faremo. Anche perchè non partiamo da zero visto che, come dicevo, a Gorizia si vive bene, con servizi eccellenti e tanto verde. La sfida maggiore sarà quella di rilanciare un’economia che ha conosciuto una crisi molto importante, dovuta in parte alla caduta del confine e che ancora oggi fa fatica a riprendersi. Ma ce la metteremo tutta e sono convinto che, alla fine, Gorizia raggiungerà tutti gli obiettivi fissati”.

RED/RAP

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