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17:04 (AGI) – Roma, 14 gen. – Sulla strada verso la piena sostenibilità, la Sindaca di Ancona, Valeria Mancinelli, ha scelto di giocare la carta del softpower: nessun dirigismo, ma interventi puntuali volti ad accompagnare le proposte che arrivano dal territorio. Per esempio da Fincantieri, che vuole ampliare i suoi impianti per la produzione delle grandi navi da crociera, o dall’Università Politecnica delle Marche, che invece vuole ampliare il numero dei suoi studenti, soprattutto dei fuori sede. “Penso – ha spiegato Mancinelli – che quello che può e che deve fare una amministrazione pubblica è creare le condizioni ambientali di contesto favorevoli all’insediamento delle attività e contemporaneamente governarne gli effetti e gli impatti sulla vita cittadina”. I dati sembrano darle ragione. Almeno quelli raccolti dai ricercatori Fondazione Eni Enrico Mattei (FEEM) e pubblicati nel rapporto “Per un’Italia sostenibile: l’SDSN Italia SDGs City Index 2018”. La ricerca ha misurato, per ciascuna delle città capoluogo di provincia italiane, la percentuale di attuazione delle politiche di sostenibilità così come sono state definite dall’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite. Si tratta in tutto di 16 obiettivi che tengono conto di diversi indicatori economici (reddito, distribuzione, lavoro, infrastrutture, innovazione), ambientali (qualità dell’aria, acqua, rifiuti, energia sostenibile), sociali (partecipazione, cooperazione, assistenza), di salute (aspettativa di vita, obesità) e di istruzione. L’obiettivo è quello di mettere a disposizione di amministratori, cittadini e comunità, uno strumento che permetta di monitorare il grado di efficacia delle misure adottate e di calibrare così al meglio l’azione amministrativa e di governo delle città. “Strumenti come questo sono naturalmente molto complessi – spiega Mancinelli – perché debbono tener conto di realtà anche diverse tra loro, ma certo sono strumenti molto utili”. Ancona sembra essere sulla buona strada verso il pieno conseguimento di questi target: 12 su 16 sono stati raggiunti con percentuali che vanno ben oltre la soglia del 50 per cento, solo uno invece, sotto la soglia del 20 per cento, il numero 7, energia rinnovabile e accessibile. “Mi pare che tutto sommato il quadro sia positivo” spiega Mancinelli.

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