L’integrazione della variabile ambientale nelle strategie d’impresa
appare ormai un processo irreversibile; ne fa fede il diffondersi ed il
consolidarsi in ogni settore produttivo di sistemi di gestione
ambientale, sia in conseguenza di prescrizioni di legge, sia per le
nuove necessità organizzative, sia a presidio di posizioni
concorrenziali. In ogni caso, poiché gestire l’ambiente significa anche
stabilire dei rapporti di fiducia con il pubblico dei collaboratori
diretti (siano essi i dipendenti, i fornitori, i contrattisti ecc.) e
con tutti gli altri “stakeholders”, comunicare diviene una via
obbligata. Di fatto, non è più sufficiente non inquinare; è necessario
operare in modo affidabile e chiaro, il che sul piano operativo
significa comunicare con l’esterno stabilendo rapporti di fiducia e di
interazione con il pubblico. La questione ambientale, infatti, ha
prodotto un ampliamento nel ventaglio degli interlocutori possibili di
un’impresa e delle domande e delle pressioni cui essa deve far fronte.
Per non subire passivamente le pressioni esterne, l’impresa deve porsi
in maniera attiva sul territorio e sviluppare una capacità di
comunicazione verso l’esterno. Analisi condotte dalla Fondazione Eni
Enrico Mattei presentano invece la comunicazione ambientale come
un’attività disomogenea e sotto-utilizzata. Disomogenea sia per quanto
concerne l’efficacia nel valorizzare attività ed obiettivi (ad esempio
come strumento di valorizzazione dei livelli di ecoefficienza raggiunti
da un’impresa), sia per la diversa incisività del suo ruolo al variare
della tipologia d’impresa, degli scenari e soprattutto dei temi oggetto
della comunicazione. Sotto-utilizzata poiché spesso rimane competenza e
patrimonio di settori aziendali specializzati, più che un elemento della
strategia generale. Il progetto di ricerca che sta alla base del volume
è stato sviluppato sull’ipotesi che la comunicazione ambientale
costituisca per l’impesa, pur nelle sue differenti valenze, tanto uno
strumento di gestione e di amplificazione delle sue dinamiche interne,
quanto un importante fattore di regolazione dei rapporti con l’esterno.

Autori: S. Borghini, A. Marsanich, L. Nicita, A. Quarta, F. Ranghieri, D. Siniscalco, G. Vicini

L’integrazione della variabile ambientale nelle strategie d’impresa appare ormai un processo irreversibile; ne fa fede il diffondersi ed il consolidarsi in ogni settore produttivo di sistemi di gestione ambientale, sia in conseguenza di prescrizioni di legge, sia per le nuove necessità organizzative, sia a presidio di posizioni concorrenziali. In ogni caso, poiché gestire l’ambiente significa anche stabilire dei rapporti di fiducia con il pubblico dei collaboratori diretti (siano essi i dipendenti, i fornitori, i contrattisti ecc.) e con tutti gli altri “stakeholders”, comunicare diviene una via obbligata. Di fatto, non è più sufficiente non inquinare; è necessario operare in modo affidabile e chiaro, il che sul piano operativo significa comunicare con l’esterno stabilendo rapporti di fiducia e di interazione con il pubblico. La questione ambientale, infatti, ha prodotto un ampliamento nel ventaglio degli interlocutori possibili di un’impresa e delle domande e delle pressioni cui essa deve far fronte. Per non subire passivamente le pressioni esterne, l’impresa deve porsi in maniera attiva sul territorio e sviluppare una capacità di comunicazione verso l’esterno. Analisi condotte dalla Fondazione Eni Enrico Mattei presentano invece la comunicazione ambientale come un’attività disomogenea e sotto-utilizzata. Disomogenea sia per quanto concerne l’efficacia nel valorizzare attività ed obiettivi (ad esempio come strumento di valorizzazione dei livelli di ecoefficienza raggiunti da un’impresa), sia per la diversa incisività del suo ruolo al variare della tipologia d’impresa, degli scenari e soprattutto dei temi oggetto della comunicazione. Sotto-utilizzata poiché spesso rimane competenza e patrimonio di settori aziendali specializzati, più che un elemento della strategia generale. Il progetto di ricerca che sta alla base del volume è stato sviluppato sull’ipotesi che la comunicazione ambientale costituisca per l’impesa, pur nelle sue differenti valenze, tanto uno strumento di gestione e di amplificazione delle sue dinamiche interne, quanto un importante fattore di regolazione dei rapporti con l’esterno.

Autori: S. Borghini, A. Marsanich, L. Nicita, A. Quarta, F. Ranghieri, D. Siniscalco, G. Vicini