Con la designazione di Matera a “Capitale Europea della Cultura 2019”, Matera e la Basilicata sono entrate in una dimensione europea grazie alla quale gli operatori e le istituzioni possono attrarre nuovi flussi e veicolarli nel territorio regionale. Il titolo di Capitale europea della cultura, le cui caratteristiche intersecano quelle dei grandi eventi per portata, internazionalità e complessità della programmazione, è tra le manifestazioni maggiormente impattanti la pianificazione e lo sviluppo sostenibile del territorio. Questi impatti sono maggiormente evidenti nell’ultimo ventennio, da quando cioè l’evento è stato traslato da città turisticamente affermate a luoghi non associati alla cultura dal grande pubblico. La ECoC è così passata dall’essere riconoscimento culturale per grandi capitali a strumento di crescita per città anche marginali. In generale, il conferimento del titolo ha sempre prodotto ricadute significative sulle economie locali. Emerge, tuttavia, il timore per un turismo di massa e per una crescita insostenibile che tenda a “disneyficare” il territorio e le identità locali. Se da un lato la designazione favorisce la professionalizzazione del settore, con notevoli miglioramenti anche riguardo al connettivo turistico (trasporti, logistica, etc) per il quale si registravano forti carenze, dall’altro la scarsa condivisione dei processi post-nomina minaccia la sostenibilità dello sviluppo locale.

Con la designazione di Matera a “Capitale Europea della Cultura 2019”, Matera e la Basilicata sono entrate in una dimensione europea grazie alla quale gli operatori e le istituzioni possono attrarre nuovi flussi e veicolarli nel territorio regionale. Il titolo di Capitale europea della cultura, le cui caratteristiche intersecano quelle dei grandi eventi per portata, internazionalità e complessità della programmazione, è tra le manifestazioni maggiormente impattanti la pianificazione e lo sviluppo sostenibile del territorio. Questi impatti sono maggiormente evidenti nell’ultimo ventennio, da quando cioè l’evento è stato traslato da città turisticamente affermate a luoghi non associati alla cultura dal grande pubblico. La ECoC è così passata dall’essere riconoscimento culturale per grandi capitali a strumento di crescita per città anche marginali. In generale, il conferimento del titolo ha sempre prodotto ricadute significative sulle economie locali. Emerge, tuttavia, il timore per un turismo di massa e per una crescita insostenibile che tenda a “disneyficare” il territorio e le identità locali. Se da un lato la designazione favorisce la professionalizzazione del settore, con notevoli miglioramenti anche riguardo al connettivo turistico (trasporti, logistica, etc) per il quale si registravano forti carenze, dall’altro la scarsa condivisione dei processi post-nomina minaccia la sostenibilità dello sviluppo locale.