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Milano, 17 aprile 2014 – ore 14.30
Fondazione Eni Enrico Mattei
Corso Magenta, 63

Un incontro sugli effetti dei cambiamenti climatici per le popolazioni più vulnerabili, specie nei Paesi in via di sviluppo, ispirato alle lezioni apprese da un progetto finanziato dalla Commissione europea in Haiti e Dominicana, anche in vista dell’agenda dello sviluppo sostenibile. Casi concreti per arginare gli effetti descritti nel documento IPCC appena pubblicato.

Fame, povertà e migrazioni, ma anche conflitti. Queste le conseguenze dei cambiamenti climatici secondo il report dell’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) dell’Onu pubblicato nei giorni scorsi, e incentrato sull’impatto dei mutamenti climatici sulla salute dei sistemi naturali e umani, sulla loro vulnerabilità e capacità di adattamento.
 
Eventi meteorologici estremi potranno portare alla brusca riduzione dei raccolti agricoli e all’evoluzione di malattie, conflitti e spostamenti di popolazioni. Conseguenze che non si limiteranno ai Paesi più poveri del mondo, data l’integrazione dei sistemi economici mondiali e la probabilità di fenomeni migratori importanti.
 
Il workshop “I cambiamenti climatici cambiano anche la vita?”, organizzato con il patrocinio della Commissione europea da Fondazione Eni Enrico Mattei e Fondazione AVSI il prossimo 17 aprile a Milano, metterà a fuoco queste previsioni confrontandole con un caso concreto relativo ad un’area a rischio, quella caraibica.
 
Proprio mentre a livello mondiale si sta procedendo con la definizione dell’Agenda post 2015 imperniandola sullo sviluppo sostenibile, uno studio della Columbia University su un caso progettuale in Haiti evidenzia come gli interventi di sviluppo in zone di calamità climatiche debbano includere la dimensione ambientale insieme a quella sociale ed economica proprio per prevenire questi rischi.
 
Mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici significa includere servizi e opportunità come la scuola, e affrontare il problema della povertà energetica. Fondamentali sono la valorizzazione delle capacità di adattamento delle comunità locali o “resilienza”,  e un’attenzione globale allo sviluppo umano.
 
Interverranno:

  • Carlo Carraro, Direttore del programma Climate Change and Sustainable Development della Fondazione Eni Enrico Mattei (FEEM)
  • Massimo Tavoni, Deputy Coordinator del programma Climate Change and Sustainable Development della Fondazione Eni Enrico Mattei (FEEM)
  • Melika Edquist, Center for International Earth Science Information Network (CIESIN) all’Earth Institute, Columbia University
  • Laura Giappichelli, Policy Officer, Global Climate Change Alliance, UE
  • Alberto Piatti, Presidente della Fondazione AVSI

 
È necessario registrarsi all’evento scrivendo a events@feem.it
Le lingue ufficiali dei lavori saranno l’inglese, il francese e l’italiano. E’ prevista la traduzione simultanea. Durata: 2 ore di interventi + 1 ora di dibattito.

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Fondazione AVSI è una organizzazione non governativa, ONLUS, nata nel 1972 e impegnata con oltre 100 progetti di cooperazione allo sviluppo in 37 paesi del mondo di Africa, America Latina e Caraibi, Est Europa, Medio Oriente, Asia, raggiungendo più di 4 milioni di beneficiari diretti. La sua missione è promuovere la dignità della persona attraverso attività di cooperazione allo sviluppo con particolare attenzione all’educazione, nel solco dell’insegnamento della Dottrina Sociale Cattolica.
 
La Fondazione Eni Enrico Mattei (FEEM) è un’istituzione non-partisan e non-profit che svolge attività di ricerca nel campo dello sviluppo sostenibile e della governance globale. Riconosciuta dal Presidente della Repubblica nel 1989 e operativa dal 1990, la FEEM è considerata oggi uno dei centri eccellenza nello studio di diverse tematiche ambientali, energetiche ed economiche.

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