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Fondazione Eni Enrico Mattei e Utilitalia presentano il progetto DeRisk-CO (Disclosure, Measurement, Management and Mitigation of Climate Related Risks for Companies) 

Milano, 9 maggio 2017 – Fondazione Eni Enrico Mattei e Utilitalia presentano il progetto DeRisk-CO (Disclosure, Measurement, Management and Mitigation of Climate Related Risks for Companies) avviato nel 2016 con l’intento di approfondire i rischi associati al cambiamento climatico per le imprese italiane e di stimolare un dibattito pubblico, scientificamente fondato.

Il progetto acquista particolare rilievo a seguito di una crescente attenzione sul tema evidenziata da tre recenti eventi: la pubblicazione del Global Risk Report 2017 del Wold Economic Forum (gennaio 2017) che assegna al cambiamento climatico il secondo posto tra gli underlying trend in grado di influenzare lo sviluppo globale nei prossimi dieci anni; la pubblicazione del Phase II Report della Task Force on Climate-related Financial Disclosure del Financial Stability Board (dicembre 2016) che propone alle imprese un dettagliato quadro di riferimento per la rendicontazionevolontaria dei rischi climatci; il recepimento da parte dell’Italia (dicembre 2016) della Direttiva 2014/95/UE, per effetto del quale, a partire dal 2018, talune  imprese saranno chiamate a rendicontare informazioni di carattere non finanziario in base a linee guida che la Commissione Europea pubblicherà a breve.

Agli investitori e, più in generale agli stakeholder, dovrà essere reso evidente come le imprese valutano, presidiano e mitigano i rischi legati al cambiamento climatico, siano essi di natura fisica – legati cioè alla sicurezza del personale, degli impianti, delle infrastrutture o alla variazione strutturale di parametri climatici che infuiscono sul business – o inerenti alla transizione verso un modello economico e sociale low carbon indotto dalle innovazioni regolamentari, tecnologiche e di mercato.

Il progetto DeRisk-CO affronta questi temi e, sulla base di interviste effettuate a rappresentanti di società italiane quotate e non (A2A, Edison, ERG, Hera, IREN, Sorgenia, TERNA, Assicurazioni Generali, UnipolSai Assicurazioni, Cattolica Assicurazioni, Barilla, Ferrero, Illycaffè, Telecom Italia, Pirelli), presenta 15 casi studio che rappresentano la crescente attenzione da parte del sistema produttivo per i rischi associati al cambiamento climatico.

Durante la conferenza verranno presentate per la prima volta in Italiale raccomandazioni del Phase II Report della Task Force on Climate-related Financial Disclosure, del Financial Stability Board.

Verrà inoltre presentato il volume “Rischi climatici: mitigazione e disclosure nelle imprese italiane”, che inaugura la nuova collana FEEM “Percorsi”.

Nel corso del workshop saranno infine illustrati  gli obiettivi della collaborazione tra Fondazione Eni Enrico Mattei e Utilitalia, definiti all’interno del Memorandum of Understanding sottoscritto dai due enti. Nel documento si sottolinea la volontà di accrescere le competenze, la consapevolezza e la capacità di intervento sullo sviluppo sostenibile, attraverso la promozione della ricerca, della formazione e della divulgazione sui temi dell’energia, del clima e dell’ambiente. Il progetto DeRisk-CO rappresenta la prima iniziativa congiunta.  

Per Utilitalia, la collaborazione con FEEM potrà contribuire a sensibilizzare il proprio sistema associativo verso l’adozione di modelli industriali e strategici volti alla mitigazione del rischio climatico. In questo contesto, il recepimento della Direttiva sulle informazioni non finanziare (D.Lgs. 254/2016) rappresenta per le utility un’opportunità formidabile: quale strumento di indirizzo strategico per orientare la gestione del business ai principi della responsabilità sociale d’impresa; e quale strumento di rappresentazione della catena del valore attuale e prospettica, per rafforzare la fiducia e il dialogo con l’ampia platea di stakeholder (istituzioni, investitori, cittadini/utenti).

Per FEEM, la collaborazione con Utilitalia è un ulteriore passo nella direzione di rendere disponibile al sistema delle imprese il proprio patrimonio di competenze scientifiche. Come richiede il Financial Stability Board, la disclosure sui rischi legati al cambiamento climatico – in termini di governance, risk management, strategia, target e metriche – deve basarsi infatti su scenari energetici e climatici scientificamente fondati.