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L’accordo raggiunto a Copenaghen sui cambiamenti non è stato un gran successo, anzi un vero "flop".

Non usa mezzi termini l’AD dell’Eni Paolo Scaroni, nel commentare i risultati del vertici di Copenaghen lo scorso dicembre, presente sull’isola di San Giorgio, a Venezia, per inaugurare l’International center for climate governance, nato dalla partnership fra Fondazione Enrico Mattei, Fondazione Giorgio Cini e Climate Policy initiative di George Soros. "Sulle questioni ambientali abbiamo subito un brutto colpo a Copenaghen. Il summit non è stato un gran successo, anzi è stato un flop. C’è bisoogno di un rinnovato sforzo e farlo da qui ci ridarà lo slancio di cui abbiamo bisogno", ha detto Scaroni.

Secondo Giovanni Bazoli, presidente della Fondazione Giorgio Cini, "questa è una collaborazione fra istituzioni prestigiose che avviene in un momento di grandissima importanza su una delle sfide più importanti che dovranno affrontare i governi. Siamo in una una fase delicata che non lascia intravvedere adeguate soluzioni".

Secondo il banchiere "questa fase vede lo scontro fra Nord e Sud del mondo, fra i paesi emergenti che non vogliono perdere la strada dello sviluppo e quelli industrializzati che non possono non sentirsi responsabilizzati" verso i cambiamenti del clima.

"Siamo in una sorta di stallo e ho l’impressione che siamo lontani dal trovare una soluzione in un momento in cui la scienza ci dice che è assolutamente urgente trovare una soluzione per impedire danni irreparabili e non più sostenibili", ha concluso Bazoli.

Il centro di Venezia con la sua attività di studi avrà l’obiettivo di favorire il dialogo fra scienza e istituzioni sul tema del cambiamento climatico.

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